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lunedì 8 novembre 2021

9 novembre 1995 - 9 novembre 2021. In ricordo dell'Avvocato Serafino Famà


 

La sera del 9 novembre 1995, alle 21 circa, appena fuori dal suo studio legale veniva assassinato l’Avvocato Serafino Famà.

Egli onorava la toga che indossava ogni giorno, interpretando con lealtà, correttezza e rispetto delle regole il diritto di ciascun individuo ad un processo giusto ed equo.

Perché chi è Avvocato conosce le regole e ne assicura il rispetto. 

Noi avvocati non difendiamo le scelte e le azioni degli imputati, ma garantiamo il diritto a un Giusto Processo e la democraticità delle decisioni giudiziali pronunciate in nome del popolo italiano;  per fare ciò sappiamo di poter confidare in quell’ombrello di regole, processuali e deontologiche, che devono orientare e sostenere il nostro agire. Con consapevolezza.

Come scriveva Ettore Randazzo “Siamo tutti consapevoli come (e quanto) la Difesa nel processo penale sia il vessillo, il parametro, l'emblema più eloquente della libertà di un popolo. Siamo cittadini di un paese libero solo se gli avvocati sono liberi, la giustizia autentica, il processo giusto”.

Questo faceva quotidianamente l’avvocato Serafino Famà, barbaramente ucciso per mano di individui che per quei fatti hanno dovuto poi ricorrere ad altri avvocati che ne garantissero il diritto  ad un giusto processo. 

Il ricordo è memoria; esso serve a permettere la cultura del rispetto delle  regole da parte di tutti i protagonisti processuali.