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domenica 8 novembre 2020

I processi che avete in mente, fateveli da soli! Note a margine della bozza del decreto legge Ristori bis


È ora di dire basta!

È ora di usare parole chiare!

I processi che avete in mente, fateveli da soli! Non in nome del popolo italiano, lasciato fuori dai tribunali. Ma in nome della vostra melensa autoreferenzialità.

L’Avvocatura non è più disponibile a sopportare queste provocazioni indegne di uno Stato di diritto.

I cittadini non ne possono più della casta di San Paganino.

I contribuenti autonomi non sono più disposti a mantenere i privilegi della sicurezza economica.

Voi, burocrati del niente!

Diciamo a voi, che ammorbate i ministeri, che pensate nel sicuro dei vostri stipendi, nell’agiatezza della vostra vita di dipendenti pubblici: ora basta!

Mentre scriviamo, qualcuno di voi, suggerisce al peggior Governo della storia repubblicana norme  incostituzionali e inaccettabili, che mortificano l’abc delle regole processuali.

Ne siamo a conoscenza: girano bozze prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per vedere l’effetto che fa.

Ve lo diciamo l’effetto che fa:

- processi penali per iscritto nei quali si deve chiedere (con ossequio?) di discutere la causa (e tralasciamo per carità di patria l’errore sui termini);

- Cittadini presunti innocenti costretti a rimanere privati della libertà senza tempo e imputati a vita perché ... c’è il Covid, e la sciatteria di chi governa è stata incapace - lo è stata in questi mesi - di trovare soluzioni o di accogliere quelle, semplici e di buon senso, che vi abbiamo donato con animo generoso.

Voi burocrati siete la degna rappresentazione di uno Stato ormai al fallimento.

Uno Stato incapace di scrivere norme chiare, che abbiano un senso (Cesare Beccaria aveva avvisato dei rischi di un sovrano che emana editti e leggi incomprensibili e pompose).

Uno Stato che dimentica il sudore e la fatica del lavoro; le notti insonni nel tormento della difesa; che dimentica come l’essenza del processo penale sia creare un luogo di regole a garanzia del cittadino imputato e presunto innocente. Il processo non è statistica; è carne e sudore; è umanità e clemenza; è serenità e capacità di ascolto.

Siete o no consapevoli che non possiamo permetterci tutto? Non possiamo permetterci: il panpenalismo e la (finta) obbligatorietà dell’azione penale? Il Covid e le statistiche!

Sarebbe ora di portare i libri in tribunale: l’amnistia è l’unica soluzione!

Ora basta!

Se vedranno la luce le norme che immaginate, il processo, da domani, lo farete da soli.

Ma certamente non in nome del popolo italiano!

Noi ci attrezzeremo con le armi delle quali disponiamo: idee e diritto. Le uniche cose che hanno - parafrasando Paolo Borsellino -  “il fresco profumo della libertà” anziché il puzzo del “compromesso burocratico”.

Trapani, 8 novembre 2020

Il Direttivo della Camera Penale di Trapani


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