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mercoledì 13 luglio 2016

Voci fuori dal coro (ovvero: dell'inutilità dell'astensione) - di Salvatore Alagna


Mi chiedo quale sia stato il risultato pratico dell’evento, quale utilità sia derivata dall’ultima astensione dalle udienze e, soprattutto, quali siano le concrete iniziative che l’Avvocatura Penale vorrà intraprendere per perseguire quello che è stato, e resta, il suo unico ideale: la tutela dei diritti dei Cittadini. 
La Camera Penale di Trapani, impegnata costantemente su questo fronte, ha segnalato con vigore come il sistema processuale preveda meccanismi che ne correggono deviazioni e sfasature.

  Mi riferisco, ad esempio, alla norma dell’art. 477 C.P.P. che prevede che  i processi debbano essere rinviati al giorno seguente: è chiaro  per chiunque come non sia pensabile la sua applicazione letterale ma sia, invece, auspicabile la sua interpretazione ragionevole. Cosa che - allo stato - nessun Giudice d’Italia fa propria. 

Abbiamo, anche, stigmatizzato le deficienze dell’organizzazione della Giustizia quali l’applicazione di magistrati presso le c.d. sedi disagiate, la questione dei magistrati fuori ruolo, la carenza  cronica del personale. 
Abbiamo subìto, in questi ultimi anni, senza fiatare, l’abolizione delle sedi distaccate dei tribunali - effettuate senza nemmeno tenere in considerazione la capacità delle sedi giudiziarie principali che risultano ora affollate – e non abbiamo affrontato la delicata questione dei giudici c.d onorari che svolgono un ruolo decisivo nell’esercizio della giurisdizione penale, supplendo  alle carenze strutturali.

Gli effetti della nostra astensione? Oserei dire inesistenti.
Ma noi vogliamo essere protagonisti del dibattito legislativo anche correndo il rischio di dissentire e di proporre, al di là di ogni aspettativa.

Semel in anno si indice un’astensione, E poi? Nulla di concreto segue. È, dunque, legittimo chiedersi quale sia la funzione dell’astensione se resta finalizzata a se stessa.

Intanto la gogna mediatica derivata dalla pubblicazione anticipata delle conversazioni intercettate segue il suo corso, e solo qualche voce solitaria si leva per dolersene.
Soggetti estranei alle indagini dispongono delle trascrizioni, sia pure parziali, di conversazioni captate, informazioni che nemmeno i difensori possono ottenere, se non previa richiesta e dovendo attendere che vengano preparate copie,  cartacee o informatiche che siano.
L’art. 116 C.P.P. consente a  chiunque abbia interesse di ottenere - durante il procedimento o dopo la sua definizione - copie di singoli atti, ma ciò che sorprende e, decisamente, inquieta è la contestualità  tra l’emissione di provvedimenti restrittivi della libertà e la pubblicazione giornalistica di stralci di conversazioni.
E, ancora, il cruciale tema della ragionevole durata del processo è nel dimenticatoio, così come lo sono le cause che determinano la lentezza della giustizia penale.

Semel in anno…
È così che i Cittadini potranno ricordare che ancora esiste un’Avvocatura?

La Camera che ho l’onore di presiedere si distingue per il suo serio e vigoroso impegno propositivo: non occorrono riforme epocali, basterebbe soltanto razionalizzare il sistema  consentendogli  di funzionare! 

Siamo, forse, voci fuori dal coro, abbiamo avuto qualche critica sul punto… Ce ne faremo una ragione. Ma restando fermamente fedeli ai nostri ideali di libertà, al nostro dovere: defensionale e di tutela dei diritti di ogni Cittadino, che sono i termini di raffronto di ogni nostra azione.

Il Presidente della
Camera Penale di Trapani “Giuseppe Rubino”
Salvatore Alagna